Le radiazioni UV sono sempre presenti. Tutto l’anno, tutti i giorni, in inverno e in estate, nelle giornate assolate e anche in quelle più nuvolose. Il sole ha tanti effetti positivi sugli esseri umani ma nasconde anche dei rischi: ad esempio, se da un lato favorisce la produzione di vitamina D, dall’altro può compromettere gravemente la salute in caso di esposizioni prolungate.
Tutti noi sappiamo che i raggi UV possono danneggiare la pelle, ma non siamo sempre altrettanto consapevoli del fatto che l’esposizione ai raggi UV può danneggiare anche gli occhi e le aree circostanti.
Per proteggere la pelle ricorriamo alle creme solari, ma non abbiamo la stessa varietà di opzioni quando si tratta di proteggere i nostri occhi. Gli occhiali possono certamente offrire una qualche forma di protezione contro le radiazioni UV, ma molte lenti proposte attualmente sul mercato le bloccano solo parzialmente, creando confusione sulla reale protezione fornita.
Ma oggi, si definisce un nuovo standard offrendo una protezione completa dai raggi UV fino a 400 nm anche nelle lenti da vista, come previsto dalla Commissione Internazionale per la Protezione dalle Radiazioni Non Ionizzanti1 (ICNIRP) e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Perché 400 nm rappresenta lo standard ideale per la protezione dai raggi UV?
Non soltanto gli occhi, ma anche le aree circostanti sono particolarmente sensibili alle radiazioni UV. È ormai risaputo che esporsi alle radiazioni UV può causare fotoinvecchiamento, rughe, macchie, lentiggini e addirittura tumori della pelle. A causa di queste gravi conseguenze, gli organismi scientifici e normativi e le organizzazioni che studiano l’impatto biomedico della luce e delle radiazioni hanno sempre ribadito la necessità di utilizzare protezioni dalle radiazioni UV fino a 400 nm.
I raggi UV con lunghezze d’onda più corte possono avere livelli di energia maggiore, ma le radiazioni comprese tra 380 e 400 nm sono molto più intense. Molte lenti da vista arrivano ad una protezione fino a 380 nm, adeguandosi alla norma ISO 8980-3, lasciando scoperto, però, un intervallo importante. Questo intervallo dello spettro UV rappresenta il 40% delle radiazioni solari UV totali misurate sulla Terra.